La spinse verso la parete, facendola trattenersi in piedi insurrezione alla tramezzo stessa. La fidanzata si appoggiò al muro con le mani, e Romano iniziò a palparle e schiaffeggiarle seni e natiche da parte a parte i vestiti. – Immagino giacché tu abbia preso dei mezzi alquanto affollati, mentre sei passaggio dal metrò.
– Si… marito – lei, gemendo per ciascuno dei colpi affinché Romano infliggeva alle sue natiche e ai suoi seni.
– E sono dato affinché ti piaceva sentire tutti quegli uomini cosicché si arrapavano vedendo una simile mucca sull’autobus. Scommetto in quanto ti si strusciavano sulle poppe, sul culo e sulla vulva. E perché ti piaceva. Genuino?
– N… no… – disse lei leggermente, eppure Romano la colpì unitamente un originale manrovescio con culmine figura.
– Non raccontarmi stronzate, – le disse. – Ti piaceva?
Roberta singhiozzò. – Si… padrone… mi piaceva…
Romano sorrise. – Qualche. Dunque sarai punita in essere la grossa donnaccia arrapante perché sei. Le tue poppe, il tuo glutei e la tua vagina verranno puniti. – Fece cingere Roberta verso di nel caso che, e portò le mani ai seni di lei, strizzandoli per la maglietta. – Comincerò dalle tue poppe. – Lentamente, prese per slacciarle i bottoncini del primo posto. – C’è bisogno perché ti leghi, ovverosia farai la brava e accetterai incluso quegli giacché ho intenzione di contegno a queste grosse, oscene mammelle?
Roberta rabbrividì, sentendo le mani dell’uomo sfiorarle i seni nel momento in cui lui la spogliava. – No, signore… – , – la prego, non mi leghi…
– Va bene, – disse Romano, aprendole la maglietta e scoprendo il cavità della ragazza. Iniziò a palparlo con moda. – Non ti legherò, tuttavia solo sinché farai la brava e accetterai la penitenza affinché meriti.